In tutti i paesi industrializzati, la maggior parte degli investimenti diretti esteri sono mirati all’acquisizione di imprese pre-esistenti (operazioni M&A) anziché alla creazione di nuove imprese (investimenti Greenfield). Questa tendenza generale si conferma anche in Lombardia: nel decennio 2003-2013, 2.400 aziende italiane sono state parzialmente o totalmente acquisite da investitori esteri ed in oltre l’80% degli investimenti M&A, le multinazionali acquirenti hanno ottenuto il controllo totale delle aziende italiane partecipate.
Aziende italiane partecipate per almeno il 10% da Multinazionali Estere (2003-2013)
Nel 2013 il 29,3% di tutte le operazioni M&A in ingresso in Italia (acquisizione o partecipazione) si sono concentrate in Lombardia, la “Best Choice” per chi cerca investimenti nel nostro Paese e vuole guadagnare una posizione competitiva in Europa. I settori in cui si concentrano maggiormente le operazioni M&A sono “Manifattura ed Industria” (42,20%), “Wholesale e Retail” (22,10%) e “Business Services” (19,30%).
Europa e Stati Uniti rimangono saldamente in testa nella classifica dei paesi più interessati ad investire in Italia. La vera novità però sono i BRICs: in dieci anni il peso dei loro investimenti è passato dallo 0,40% del 2003 al 9,30% del 2013. Il 2013 è anche l’anno in cui si attenua la predominanza degli investitori cinesi registrata nel periodo precedente: soltanto un’operazione M&A batte infatti bandiera cinese.
Distribuzione degli investitori per Paese di provenienza: confronto 2003-2013.
Interessanti rimangono le motivazioni all’investimento: le aziende straniere investono in Italia perché attratte da risorse umane qualificate e da competenze e tecnologie di primo livello. La Lombardia si conferma dunque un prezioso serbatoio di eccellenze, un asset intangibile capace di attrarre investitori da ogni angolo del globo.